La manutenzione dei mozzi, parte quarta
Continua la saga sulla manutenzione dei mozzi a coni e sfere; questa volta è il momento di rivolgere le nostre attenzione al mozzo posteriore.
La procedura per quanto riguarda ingrassaggio e regolazione è simile a quanto visto nel capitolo precedente sul mozzo anteriore; quella che cambia è la procedura di accesso ai cuscinetti.
Iniziamo dalla ipotesi più semplice, quella di un mozzo filettato.
Per prima cosa è necessario rimuovere la ruota libera, come abbiamo visto nell’articolo dedicato in questa stessa categoria, altrimenti è impossibile accedere ai cuscinetti.
Poi basta svitare il dado di fermo e il cono dal lato opposto, cioè a sinistra del mozzo, sfilare l’asse da destra e seguire la stessa identica procedura che abbiamo visto per il mozzo anteriore. Tutto qui.
Le cose si complicano se invece abbiamo un mozzo a corpetto perché non sempre i cuscinetti sono facilmente accessibili. E qui vale il solito discorso che non è possibile prendere in esame ogni singolo mozzo ma solo valutare i principi generali.
La buona notizia è che la quasi totalità dei mozzi a corpetto ha la pista dei cuscinetti ricavata direttamente su questo, rendendo tutto molto semplice.
La cattiva è che alcuni produttori o li nascondono dietro il corpetto (ma qualcuno è riuscito a rendere l’accesso persino più rapido malgrado questo) oppure celano invisibili brugole e fermi che se non rimossi non consentiranno mai di sfilare l’asse o il cono. Per fortuna la rete è una inesauribile fonte di informazioni quindi, prima di decidere l’operazione, consiglio una ricerca sul sito del produttore o nei tanti forum online per reperire le informazioni specifiche del mozzo, soprattutto se è datato intorno agli ’90, quando i produttori davvero davano libero sfogo alla loro fantasia perversa.
Prendiamo per esempio un vecchio mozzo Campagnolo a 8v, dove la accessibilità per l’ordinaria manutenzione non è stata evidentemente una delle priorità dei progettisti vicentini.
La procedura fotografica non è mia ma dell’amico Gialud a cui ho chiesto il permesso di usarla e che ringrazio.
Dopo aver rimosso la cassetta pignoni bisogna allentare prima la piccola brugola visbile in foto e poi rimuovere il dado di fermo.
Quindi sfiliamo il corpetto prestando massima attenzione ai “cani” che hanno una piccola molla che li spinge dal basso e, una volta non più costretti nel mozzo, potrebbero saltar via.
Giriamo la ruota e lavoriamo sul lato destro rimuovendo il dado di fermo…
…e sfiliamo l’asse lasciando il cono destro su di esso.
Ed ecco finalmente i cuscinetti liberi di essere rimossi.
Come si vede difficile non è, ma quando sai come e dove mettere le mani; altrimenti hai voglia a sbattere, l’asse non lo rimuovi e i cuscinetti li cerchi invano…
Anche alcuni mozzi dei rivali giapponesi hanno i cuscinetti ben nascosti dietro il corpetto.
Però c’è da dire che Shimano potrà non piacere per tante scelte ma tempo raramente te ne fa perdere quando devi lavorare sulla roba loro.
Guardiamo un mozzo posteriore Ultegra, un vecchio WH-6600.
Sono visibili sul lato sinistro l’ingaggio sull’asse per la chiave a brugola da 5mm e il cono.
Tenendo il cono ben fermo con l’apposita chiave (in foto non presente, mi scappava sempre…) svitiamo il fermo con la chiave a brugola.
Rimosso completamente il fermo abbiamo libero accesso al cono, da svitare anche a mano.
Tolto il cono abbiamo liberato l’asse, con i cuscinetti ben visibili.
Giriamo la ruota e lavoriamo a destra: senza nemmeno rimuovere il pacco pignoni sfiliamo il tutto, con pignoni e corpetto che restano solidali all’asse.
Non è possibile che i cani del corpetto saltino via perché invece di una molla che li spinge dal basso come abbiamo visto prima, qui la molla è circolare e li fascia dall’esterno. Furbi questi giapponesi…
Ed ecco l’accesso rapido e veloce ai cuscinetti del lato destro, protetti da un parapolvere in gomma e la pista dopo aver rimosso i cuscinetti.
La regolazione ovviamente sarà operando sul lato sinistro, usando la chiave per coni e una a brugola per la chiusura.
Breve notazione. Stessa collocazione dei cuscinetti dal lato destro per il mozzo italiano e quello giapponese: nel primo caso ci vogliono quattro attrezzi nel secondo due e con Campagnolo decisamente più tempo per svolgere la manutenzione. Misteri insondabili dell’ingegneria ciclistica.
Per fortuna però la maggior parte dei mozzi a corpetto in circolazione hanno la pista per i cuscinetti dal lato destro ricavato direttamente nel corpetto stesso e quindi immediatamente accessibili, come fosse un mozzo anteriore per capirci.
Dopo aver rimosso il pacco pignoni giriamo la ruota e lavoriamo a sinistra, dove avremo il dado di fermo, uno o più distanziali e il cono.
Prendiamo le chiavi per i coni, per il dado di fermo va bene anche una normale poligonale, come abbiamo già visto…
…e liberiamo il fermo.
Sfiliamo distanziale e cono in modo da liberare l’asse completamente da un lato.
Adesso con molta attenzione per evitare la involontaria fuoriuscita delle sferette sfiliamo completamente l’asse, lasciando cono e fermo sull’asse dal lato destro.
Se presenti rimuoviamo prima i parapolvere, ma non è sempre necessario, solo più comodo per avere campo libero. Attenzione però perché si deformano facilmente, quindi se li vedete troppo “delicati” lasciate perdere. Rimuoviamo poi aiutandoci con una pinzetta i cuscinetti da ambo i lati come abbiamo fatto all’anteriore e puliamo bene il tutto mettendolo da parte.
Una pulita accurata alle piste di scorrimento interne del mozzo, grasso nuovo e cuscinetti di nuovo in posizione.
Inseriamo nuovamente il parapolvere.
Una sporcata di grasso ai coni…
… inseriamo l’asse, avvitiamo il cono opposto, distanziale in sede e dado di fermo: adesso non resta che regolare il gioco esattamente come abbiamo fatto con il mozzo anteriore.
Procedura terminata.
Alcune considerazioni in chiusura.
Mentre all’anteriore il numero delle sfere sciolte è sempre uguale a destra e sinistra, al posteriore questo numero può variare così come possono essere diverse anche le dimensioni tra un lato e l’altro. Quindi è sempre meglio la prima volta che si apre un mozzo posteriore dividere i cuscinetti di destra con quella di sinistra, riponendoli in contenitori diversi; così non è possibile sbagliare.
Non esiste un valore predefinito per il serraggio dei coni, non è possibile cioè dire “serra a 5Nm” perché abbiamo visto che l’obiettivo è raggiungere l’equilibrio tra la scorrevolezza e l’assenza di giochi. Non è necessario stringere “alla morte” il dado di fermo, qui i 7-8 Nm sono più che sufficienti. Se sprovvisti di chiave dinamometrica diciamo che mezzo giro di chiave nel momento in cui è impossibile serrare a mano.
Nel caso di fermo con ingaggio a brugola come abbiamo visto per esempio sui mozzi Shimano il produttore indica una coppia di serraggio di 14-15 Nm.
Secondo me è esageratamente prudenziale, dimezzando non si allentano, garantito.
E con i mozzi abbiamo finito.
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Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Ciao Fabio,
stasera ho cercato di rimontare il mozzo ripulito e con le sfere nuove, ma ho avuto un problema; contrariamente a quanto successo la volta scorsa, questa volta il cono dx (lato pacco pignoni) era allentato. Come conseguenza ho perso la quota di fissaggio di quest’ultimo dall’inizio dell’asse filettato. Ho fatto un paio di tentativi, ma non mi riesce di centrare l’asse al centro del mozzo in modo che sporga (con i dadi di fissaggio montati) da entrambi lati la stessa porzione di asse filettato.
Non so se mi sono spiegato bene…
Mi sono documentato online ed ho scoperto che l’asse filettato deve sporgere di 5mm su entrambi i lati, misurati da fine asse al controdado per l’appoggio a telaio. Dunque teoricamente potrei montare cono dx on i suoi distanziali e controdado a 5 millimetri e serrare tutto così, come rappresentato nella penultima foto di questo stesso articolo
Ti sembra corretto? Posso procedere?
Grazie
Daniele
Ciao Daniele, si 5mm vanno bene.
E’ un valore che consente l’appoggio dei forcellini ma non blocca la chiusura dei QR.
Monta prima cono e fermo a destra, lato corpetto, e chiudili bene e poi inserisci l’asse e usi il solo cono di sinistra per la regolazione le gioco. Come hai risolto poi per la rigatura del cono?
Fabio
Ok, grazie. stasera procedo.
Ho montato l’asse sul trapano e lucidato con pasta abrasiva per acciaio (avevo solo quella in casa), spalmata su un panno avvolto attorno ad un tondino di ferro. Non è tornata come nuova, ma ad onor del vero i segni non erano profondi; passando con l’unghia non si sentiva nulla. In foto a causa del flash, risaltavano molto di più. In luce naturale, se non guardi bene, nemmeno si notano.
Grazie dell’aiuto Fabio.
Salve Fabio, complimenti innanzitutto per la chiarezza e precisione dei tuoi articoli. Forte anche delle tue istruzioni preziosissime ho smontato l’asse di una ruota posteriore SHIMANO WH R550 che scorreva malamente. Ho sostituito le sfere ma perdurando il problema ho controllato con più attenzione i coni uno dei quali risulta piuttosto sciupato. Volendo sostituire coni e guarnizioni (o eventualmente l’asse completo) dove posso ordinare i ricambi ? Grazie un cordiale saluto
Ciao Gian Giacomo, la prima cosa da fare è collegarti al sito shimano e scaricare il pdf coi codici.
SHIMANO
E poi armarti di santa pazienza e vedere se qualche rivenditore ufficiale ti ordina i coni (ammesso siano ordinabili, sulla gamma più economica non sempre è possibile) oppure cercare online. Di solito l’inglese sjs ha buona scorta di piccoli ricambi.
Se li trovi fammi sapere, mai cercati onestamente e sarebbe una altra informazione per me da conservare e forse utile per altri ciclisti
Grazie Fabio, mi metto alla ricerca. Hai perfettamente ragione sull’economicità delle ruote, spero che il gioco valga la candela ….. appena ho news ti informo. A presto
Ciao Gian Giacomo, ho letto dalla mail che mi hai inviato che hai trovato il cono destro. Ma rispondo qui per una aggiunta che potrà servire in futuro: nel caso di acquisto di parti di ricambio per componenti e non del componente intero (coni, asse ma vale anche per i meccanismo dei comandi ecc) è fondamentale verificare prima il codice sul sito del produttore e poi raffrontarlo con il codice indicato da chi vende il ricambio. Nel dubbio, una mail al negozio per chiedere conferma.
Comunque grazie alla tua ricerca sappiamo che i coni sono reperibili per queste ruote, ti ringrazio per averlo condiviso con noi.
Fabio
Salve Fabio, complimenti per il blog che ho scoperto solo ora nella affannosa ricerca di alcune risposte al mio problema. Ho una trek 2100 montata shimano A410 i cui manettini 7 velocità sono ormai andati. Per poterla utilizzare ho dovuto trasformarla con un manubrio mtb e con manettini grip shift sram 9 v e relativo cambio. Ho poi montato sul corpetto un pacco pignoni xt 9 v togliendo l’ultimo pignone da 11 e spessorando il tutto. Ho perso in velocità naturalmente. Ora vorrei rimontare il manubrio originale ma prima di procedere all’acquisto di manettini 7 velocità mi chiedevo se fosse possibile montare un corpetto shimano da 8/9/10 tenendo sempre il medesimo mozzo, in modo da poter usare il pignone 11 e avere maggior scelta di rapporti. Ho già montato una ruota con corpetto da 10 velocità e il telaio la accoglie. Mi scuso se mi sono dilungato nella spiegazione e spero di poter avere una risposta.
grazie
Ciao Mauro, sul tuo mozzo non è possibile montare un corpetto diverso dall’originale. Quindi o cambi mozzo o cambi tutta la ruota. Quale opzione sia preferibile dipende più che altro dalla bici e dai limiti di spesa.
C’è il però. La sigla A410 come è abitudine in casa Shimano è stata usata per anni, anche cambiando il modello. Sulle ultime versioni è possibile montare un corpetto M565 9v, ma per avere certezza dovrei prendere la tua ruota, togliere il corpetto, vedere sistema di attacco e misure.
Puoi farlo anche tu e confrontare.
Di più a distanza non posso dire.
Fabio
Grazie per la risposta. Ho proprio sulla ruota rulli un mozzo lx m565 9 v, quello nero con la scritta Parallax del 1996. Potrei usare quello e rimontare la ruota rulli con un altro mozzo più economico che ho in casa. In effetti dallo spaccato di entrambi molti pezzi sembrano identici. Grazie di nuovo, vi aggiornerò su come è andato il tentativo.
Ciao Mauro, ottima opportunità per fare subito una prova. Non è sicuro siano compatibili, le sigle come ti ho detto sono usate per anni anche modificando il componente, ma almeno puoi scoprirlo a costo zero. Fammi sapere come è andata.
Fabio
Ciao Fabio, ci siamo lasciati ad “c’è un però” che apriva un varco alla speranza. Come tu hai consigliato ho montato il corpetto M565 9v(che avevo sui rulli) e come per miracolo è andato giusto in sede. Ho mantenuto tutto il resto uguale e chiaramente la ruota è risultata fuori campanatura. Avevo due soluzioni: procedere ad una ri-campanatura della ruota o tentare un rispessoramento del mozzo. Ho optato per la seconda soluzione e dopo due tentativi ho raggiunto un risultato accettabile. Probabilmente c’è una differenza di millimetri ma non dovrebbe darmi problemi. Rifare la campanatura di una ruota ferma da almeno 15 anni mi avrebbe sicuramente portato ad un risultato non ottimale e se fosse necessario lo potrò affrontare in seguito. Ora posso procedere nel tentativo di riportare la bici al suo aspetto originale con il manubrio da corsa. Ti ringrazio nuovamente per i preziosi consigli e mi accingo a leggere altri interessanti articoli.
P. S Il rocchetto da 7 l’ho montato sulla ruota dei rulli eliminando il pignone 11 che non mi è indispensabile.
Ciao Mauro, son contento che sia andato tutto a posto. Non ne ero sicurissimo, senza vedere e senza misurare è difficile per me in questi casi dare risposte certe. Tante volte servono decine di mail per risolvere un problema che se avessi la bici qui, sul cavalletto, si potrebbe sistemare in pochi minuti.
Nel tuo caso non so di quanto sfasi la campanatura; buona la soluzione di spessorare, però rifare la campanatura sarebbe a mio avviso la soluzione ideale. Se la ruota è vecchiotta e non ci metti le mani da tempo, dai una goccia di olio ai nippli e lasci una notte a penetrare. Per gravità, quindi va fatto prima un terzo di ruota, poi un terzo e poi l’ultimo terzo. Noioso è vero, ma eviti possibili danni ai nippli. Un olio denso, non w40 o svitol per capirci. Va benissimo quello per cambi auto, che ha anche un alto potere detergente e ti resta lì a sufficienza per farti lavorare con calma.
Fabio
Ciao Fabio questa mattina la ho usata e sembra che cambi alla perfezione, però mi rimasto un po’ il crucio di aver dovuto forzare di pochissimo il telaio e quindi penso seguirò il tuo consiglio riguardo i nipples, grazie di nuovo.