E-tube e Shimano Synchronized Shift

Verifica degli errori
Verifica degli errori
Più che diagnostica è corretto parlare di verifica degli errori.
E’ funzione attivabile solo con la versione tablet, quindi non da smartphone né da pc. In quest’ultimo caso serve ulteriore apparecchio, codice SM-PCE2 (o 1) che fornisce, lui si, analisi dettagliata.
La verifica errori l’ho definita in introduzione il primo fronte: ci è utile per capire quale componente non funziona, perché per esempio se il comando non si attiva non è detto sia lui il responsabile e non una Juction.
Poi toccherà rivolgersi all’assistenza ufficiale; o no, per esempio se la verifica ci informa che la batteria è andata, la cambiamo e via.
Trovo inutile per un ciclista amatoriale l’acquisto della centralina SM-PCE2: sapere che il pulsante Y è da cambiare può dircelo l’assistenza, che eseguirà anche il lavoro perché alcune operazioni non sono alla portata di tutti. Poi nulla vieta lo shopping; ma se persino io che ho una officina attrezzata, che manco tanti professionisti, ho mai sentito l’esigenza di metterlo sugli scaffali, beh, potete fidarvi.
Il software E-tube in versione tablet (per Android e Apple) non è solo la verifica errori: ha in più la verifica errori.
Ossia prevede le stesse funzioni già viste e che vedremo nel prossimo paragrafo, quindi tutte le possibilità di personalizzazioni sono attivabili da qui; e poi pure la verifica errori.
Ma questo paragrafo è destinato a farci conoscere solo la funzione della verifica errori, che è pure divertente: si, mi veniva da ridere nel vedere cambio e deragliatore spostarsi da soli mentre eseguivo i check per ricavare le immagini. Ah, queste diavolerie elettroniche…
Selezioniamo la schermata relativa: appare così l’elenco dei componenti installati e riconosciuti.
Possiamo scegliere se selezionarli tutti in modo da fare partire una verifica completa o solo un componente.
La prima a essere analizzata è la batteria, definita unità master.
E’ naturale, la batteria non è semplice fonte energetica: ha un chip che gestisce molte funzioni (tra cui l’aggiornamento firmware) e memorizza configurazioni e settaggi. Se non proprio il cuore del sistema, ci va vicino. Salta lei, funziona nulla.
Poi tocca alla Junction A, ossia il secondo elemento destinato a garantire il corretto funzionamento dell’impianto.
Serve la nostra collaborazione, perché si accenderanno i led e noi dovremo confermare che è accaduto (o no, nel qual caso il software lo rubrica a errore nella diagnosi finale) e ci sarà chiesto di premere il pulsante.
Se tutto funziona, schermata di avviso e via con operazione successiva.
Operazione successiva che è dedicata al deragliatore e che si apre con una schermata che forse non è proprio intuitiva da decifrare.
Provo a spiegare, brevemente.
La capacità totale di un deragliatore è data dal dislivello delle corone, nel nostro caso è 16 denti. Ma ci serve a nulla perché non è a questa che viene fatto riferimento.
O, per meglio dire, questi 16 denti devono risultare dalla differenza tra corona e pignoni impegnati.
Prendiamo la combinazione 50-34 per la guarnitura associata a pacco pignoni 11-32, che ha scala 11-12-13-14-16-18-20-22–25-28-32.
Se impegniamo la corona da 34, allora vuol dire che dovremo collocare la catena sul pignone 18 (34-18=16) o più piccolo.
Un messaggio ci invita a ruotare le pedivelle; durante il movimento il deragliatore andrà su e giù cambiando corona.
Se tutto funziona, altra schermata confortante.
Turno del cambio, anche qui schermata criptica…
Senza dilungarci, significa semplicemente che la cassetta pignoni installata rientri nelle specifiche del cambio.
Se abbiamo un cambio gabbia corta (SS) e usiamo una cassetta 11-32 o 34 che vuole invece gabbia media (GS) allora siamo fuori specifica. Punto.
Parte il crono per invitarci a ruotare le pedivelle; come per il deragliatore, se non le muoviamo ci chiederà se non l’abbiamo fatto, permettendoci di ripetere l’operazione.
Una volta azionate le pedivelle, la catena percorrerà tutta la scala pignoni, in un verso e nell’altro.
A ogni pignone impegnato, a schermo apparirà l’immagine: noi dovremo verificare che si, la catena è proprio su quel pignone. Qualche rapido esempio.
Se la catena si è adagiata su ogni pignone corrispondente, vedremo anche stavolta il messaggio che ci conferma tutto funziona.
La verifica del funzionamento comandi si risolve nella semplice sequenza di pressione di tutti e tre, compreso quello nascosto sotto il copricomando (non in foto)
Al termine della sequenza pressione/rilascio (un messaggio a schermo ci invita all’una e all’altra) avremo conferma di funzionamento.
Ultima unità a essere esaminata è il modulo D-Fly, quello che serve a dialogare via Bluetooth. E senza il quale tutto questo non è possibile, tablet e smartphone funzionano solo wireless via BT.
Fin qui tutto bene: ma se qualcosa non funziona?
Ho ingannato il sistema per simulare un guasto. In pratica non ho premuto un pulsante comando e gli ho detto che invece l’avevo fatto. Porello…
Questo ha determinato il report finale con l’avviso che un comando non funziona.
Infatti la verifica errori, come detto, non è diagnostica approfondita. Però sappiamo almeno chi è il colpevole, e già è inizio. In assistenza potranno poi eseguire esame approfondito e risolvere.
Poiché ho mentito al sistema ma non potevo convivere col senso di colpa, ho ripetuto check comando. E ricavato schermate, giusto per mostrare che è possibile selezionare un solo componente da verificare.
Luce verde, funziona.
Se invece, per davvero, persistesse l’errore, via il pezzo in assistenza.
Potrebbe sembrare inutile questa funzione della versione E-Tube per tablet, visto che poi per avere diagnosi completa devi rivolgerti alla rete ufficiale o collegare una centralina SM-PCE2.
C’è chi vede questo limite sotto forma di invito ad acquistare la centralina, non proprio a buon mercato.
Visione sbagliata, non c’è alcun complotto.
Semplicemente per poter mettere le mani sui componenti servono esperienza, attrezzatura e capacità. L’azienda tiene corsi periodici di aggiornamento, così come tutte le aziende serie, per formare tecnici preparati.
Io sono un amante del fai da te, questo blog vi ha descritto e vi descrive tanto; ma proprio perché ho esperienza, sono vicino a festeggiare i 40 anni dal mio primo montaggio in autonomia di una bici, so che serve imparare prima di agire. E non tutti hanno la pazienza. Tra rischiare di far danni (rischio concreto se non si conosce la materia, in qualunque campo) e rivolgersi a chi ne sa più di me, io ho sempre scelto questa seconda via. Imparando tanto. Consiglio a tutti di fare lo stesso.
Bene, adesso passiamo a conoscere il punto forte: la tecnologia Synchronized Shift.
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.
Ciao Sergio, come sempre ottimo articolo e di grande utilità. Un suggerimento che mi sento di dare nel caso si usasse il telefono per regolare il cambio, è quello di attivare la “geolocalizzazione” ovvero il Gps. Se non vado errato da qualche parte del manuale E-Tube è scritto (e mi scuso se eventualmente tu lo abbia scritto ed io non letto). Più volte ho sbattuto la testa nel cercare di accoppiare telefono e cambio e, l’attivazione del Gps è stata fondamentale. Puoi eventualmente confermare o meno tale affermazione? Grazie mille e continua cosi.
Ciao Matteo, no, la geolocalizzazione non l’ho indicata…
A volte per far capire al mio smartphone che c’era un Di2 ad attendere la connessione ho dato un breve click alla Junction A.
Ma al di là dei vari accorgimenti, sembra che sia più che altro una questione di modello smartphone/versione BT e questo ha reso impossibile avere un quadro completo, ognuno fa storia a se.
Comunque ben venga questa ulteriore tua precisazione, ogni informazione è preziosa e ti ringrazio.
Fabio
Mamma mia che “articolone” con tantissime info e illustrazioni: ti sei veramente sobbarcato un lungo e complesso lavoro e ci offri qualcosa di “predigerito” per farci capire tutte le possibilità e implicazioni di questo bellissimo sistema. Grazie!!
Ciao Adriano, ti ringrazio.
Unico mio rammarico è che tutta la sequenza su questo gruppo, dalla presentazione al montaggio per finire coi test, si sta dilungando nei tempi di pubblicazione ben oltre quanto pianificato.
E ignoro quando potrò mettere online le prove su strade, concluse da tempo ma prive di immagini a corredo perché (per motivi personali) sono impossibilitato a partire per la solita trasferta su 2/3gg che dedico a tutte le foto dei tanti test svolti.
Comunque avremo ancora da leggere, la settimana prossima presenterò telaio Trek Checkpoint ALR e poi gruppo GRX; seguirà montaggio.
Come test dubito vedremo qualcosa prima della seconda metà di gennaio ed è un peccato, c’è tanta bella roba. Ma nella vita hai delle priorità e seppure io sia affezionato a questo blog, c’è altro che viene prima.
Fabio