Gamma stradale Good Year a confronto

La prova su strada e le conclusioni
La prova su strada e le conclusioni
Paragrafo unico, ci sta questa modifica vista la presenza dei singoli test.
Anche qui non seguirò la cronologia con cui le recensioni sono arrivate online. E seguirò invece il classico schema pianura/salita/discesa.
In pianura le Eagle F1 Super Sport R fanno immediatamente valere tutto il loro Dna sportivo. Scorrono una meraviglia, leggerissime, planano sull’asfalto con un livello di comfort inusitato per una slick.
Se non fosse per loro, le Eagle F1 R potrebbero ambire al primo gradino del podio, grazie anche qui a una scorrevolezza di riferimento e un comfort se possibile ancora più elevato malgrado la presenza della protezione antiforatura, assente sulla sorella “maggiore”.
Ovviamente a battersi contro questo arsenale è inevitabile che le Eagle F1 debbano cedere il passo; ma con l’onore delle armi, perché son leggere praticamente quanto le Eagle F1 R, accusando quel minimo di prontezza in meno probabilmente dovuto a una mescola eccellente per grip e durata ma per forza di cose, giustamente, meno performante sul piano della velocità pura.
La vera sorpresa arriva però dalle Vector, sulla carta le più svantaggiate. Gomme da allenamento, adatte a ogni asfalto, riescono a tenere il passo grazie soprattutto a una notevole capacità di assorbire le malformazioni delle strada, senza che mai si debba calare il ritmo. Nell’economia complessiva di una uscita sulle nostre martoriate strade, il divario si assottiglia proprio grazie a questa capacità di assorbire, senza farci sprecare energie per contrastare noi le brutture stradali.
Quando la strada inizia a salire sono ancora una volta le Eagle F1 Super Sport R a calare l’asso di leggerezza e prontezza di risposta; le ruote (ricordo: sempre le stesse in ogni test, come la bici e i percorsi) rispondono con rinvigorita prontezza a ogni rilancio, si esaltano nei cambi di ritmo, invogliano a spingere. Un peccato salir via solo di passo.
Di nuovo le Eagle F1 R poco possono contro le sorelle slick ma solo se la salita ha pendenze a doppia cifra; e nemmeno sempre. E’ ovvio che sul muro al 22% ogni grammo in meno, soprattutto in un comparto delicato come quello delle ruote, sia un plus a cui è difficile rinunciare. Ma a meno di non essere scalatori accaniti, di quelli che a ogni pedalata puntano solo alle vette più alte, ecco che le Eagle F1 R chiamano in campo una elasticità della carcassa e un battistrada sincero ad annullare il distacco. Non pretendono tu sia sempre all’attacco, piuttosto accompagnano fedeli fino in cima.
Che è lo stesso che avviene con le Eagle F1. Vuoi la costruzione a Tpi più basso, vuoi la mescola con tanta gomma (seppure come detto il divario alla bilancia sia minimo), chi ama salire regolare, ai cambi di pendenza rilancia quel poco che serve a tenere la cadenza, vuole salire comodo, sta di fatto che i responsi cronometrici certificano una inezia di ritardo.
Non con le Vector, gomme sportive ma che puntano su altre qualità. Prese da sole, senza dover subire il confronto con le sorelle della casa, si fanno apprezzare soprattutto per la superiore capacità di affrontare i peggiori percorsi senza mai scomporsi, con un grip eccellente e una precisione di guida ai vertici.
Però dopo la salita c’è sempre una discesa e qui le gerarchie cambiano.
Se l’asfalto è perfetto, asciutto, magari caldo, le Eagle F1 Super Sport R possono contare sulla carcassa dalla deformazione controllata ai vertici, sul grip ottimo sulle spalle per una slick, su una comunicatività ciclista/copertoncino che permette di spingere senza ansia. Non temono troppo l’umido, sul bagnato serve cautela.
La gravità favorevole annulla la differenza sulla bilancia con le Eagle F1 R, che possono contare sulla stessa eccellente deformazione controllata ma aggiungono una maggior tenacia sia per il grip in curva che per la confidenza che offrono: insomma, si scende velocissimi.
Lo stesso vale le Eagle, che permettono anche di affrontare gagliardi un asfalto poco curato. La carcassa presenta una minima superiore rigidità, che non inficia la qualità della guida né limita le intemperanze di chi ama accucciarsi a cercare la massima velocità. Resta intatta la confidenza tramessa al ciclista, una caratteristica di famiglia diciamo così.
Ma se devo assegnare la medaglia d’oro in discesa devo appuntarla al petto delle Vector. La minore scorrevolezza in piano e il maggior peso in salita rispetto alle sorelle scompaiono appena la strada inizia a scendere. Il grip è altissimo, si piega come su una moto, la confidenza è totale, in frenata non c’è verso di farle slittare, importa poco o nulla del rappezzo, dei detriti, della zona ancora umida: ci si fionda giù a velocità incredibile, non c’è situazione (stradale, non di traffico ovviamente) che imponga un calo di ritmo o un colpo di freni.
Queste in estrema sintesi le caratteristiche salienti, ripeto che per l’approfondimento è meglio far riferimento ai singoli test.
Test che ho avuto modo di raccontarvi non sono stati semplici. Non tanto, o meglio, non solo perché tutto è moltiplicato per quattro: perché c’è un filo comune che lega ogni singola versione all’altra, quella che ho semplicisticamente definito “aria di famiglia”.
Il pericolo era trovarmi a scrivere un test per sottrazione: “ah ok, però le Vector sono più pesanti, le Super Sport non hanno l’antiforatura…” e così via.
Rendendovi un pessimo servizio.
Tutta la nuova gamma Good Year, almeno riferita alle versioni tubeless, condivide scelte costruttive e mescole di gran qualità. Ogni copertoncino però con un carattere definito, dove non posso dire che uno è migliore o peggiore dell’altro.
Certo, sul piano della pura prestazione gli Eagle F1 Super Sport R sono un gradino sopra e si collocano ai vertici della produzione mondiale.
Ma a che prezzo? I test li ho svolti tutti sui percorsi del campo base estivo, alla fine dei lavori le ho montate sulla bici del collaboratore del blog Antonello, che rientrato in città le ha cambiate, poco adatte alle strade che siamo obbligati a percorrere per cercare i nostri percorsi.
In questo contesto, le Vector diventano la scelta migliore, perché saranno pure più pesanti e meno prestanti, ma il plus di sicurezza contro le forature, il grip in condizioni avverse e la capacità di digerire le strade peggiori fa si che siano preferibili.
Ora in questi due estremi portati a titolo di esempio, i quattro modelli recensiti riescono a coprire ogni esigenza.
Che riassumo così.
Good Year Eagle F1 Super Sport R per il ciclista sportivo che pone la prestazione in cima alle priorità.
Good Year Eagle F1 R per il ciclista sportivo, amante delle competizioni ma che non vuole rinunciare alla protezione dalle forature e un superiore grip sul bagnato.
Good Year Eagle per il ciclista sportivo, agonista amatoriale o pedalatore seriale, che pone comfort e durata tra le caratteristiche principali.
Good Year Vector per il ciclista sportivo che punta all’affidabilità in qualunque situazione, percorre strade molto rovinate, non disdegna strade bianche e usa la bici con qualunque tempo.
Ogni modello, se inquadrato nel suo target di utilizzo, non delude: e questo credo sia la cosa più importante.
Vi lascio i link ai test
Test Good Year Eagle F1 Super Sport R
Buone pedalate
Sono Fabio Sergio, giornalista, avvocato e autore.
Vivo e lavoro a Napoli e ho dato vita a questo blog per condividere la passione per la bici e la sua meccanica, senza dogmi e pregiudizi: solo la ricerca delle felicità sui pedali. Tutti i contenuti del sito sono gratuiti ma un tuo aiuto è importante e varrebbe doppio: per l’offerta in sé e come segno di apprezzamento per quanto hai trovato qui. Puoi cliccare qui. E se l’articolo che stai leggendo ti piace, condividilo sui tuoi social usando i pulsanti in basso. E’ facile e aiuti il blog a crescere.