Sella Pro Stealth Offroad

Come è fatta

Tempo di lettura: 7 minuti

Come è fatta

La sella Pro Bike Gear Stealth Offroad si ispira nettamente alla sorella stradale Pro Stealth Superlight, antesignana delle selle “corte” in ambito stradale.

Per un amante delle linee classiche come me, capace persino di montare selle scomodissime ma uguali a se stesse da mezzo secolo è difficile abituarsi da subito al variare delle proporzioni.

C’è da dire però che una volta montata acquista una sua eleganza, mitigando la sensazione bulldog che mostra fotografata da sola.

E giocando con la prospettiva si riesce a sfinarla. Ma estetica a parte, già nelle immagini in basso possiamo notare la forma concava, con retro e naso a sollevarsi per offrire appoggio.

Nelle due viste posteriore e frontale possiamo apprezzare come i fianchi scendano decisi per non intralciare il movimento, in questa versione da 142mm, e il prominente naso.

In linea di massima questa usata è una larghezza idonea per un range tra 11 e 13 cm di distanza ossa ischiatiche. Io considero 13 un valore limite, chi si trova su questa linea dovrebbe provare anche la 152 perché potrebbe essere più adatta. Non è possibile stabilire a priori un valore certo, incide anche la postura della schiena, differente tra bici da corsa, gravel e Mtb. Sulla questione larghezza sella prima o poi riuscirò a pubblicare un articolo, anche perché da tempo c’è uno studio commissionato da una nota azienda di selle che capovolge alcune nostre radicate convinzioni. E non sarebbe la prima volta…

Torniamo alla nostra Pro Stealth OffRoad.

Guardandola dal’alto possiamo meglio comprendere la foggia, più corta e decisamente larga in punta; anche se sembra ancor più larga per via delle proporzioni.

Il rivestimento è antiscivolo, graziosamente rifinito e con ampia bordatura posteriore in gomma, a offrire protezione da graffi e usura. L’imbottitura EVA è a densità variabile per adeguarsi alle esigenze della guida in fuoristrada.

La sagoma è quella di famiglia, della sorella stradale; qui però l’ampio canale centrale è chiuso. Ma resta comunque assai profondo, quindi scarico della pressione c’è.

Incavo di scarico che si protrae sino alla punta, impegnando di fatto due terzi della lunghezza sella.

Una serie di nervature al suo interno evitano l’effetto ali di gabbiano, cui sono soggette tante selle con foro centrale via via che l’uso aumenta nel tempo.

 

In basso possiamo meglio notare come la zona posteriore viri verso l’alto per offrire appoggio.

Tanto appoggio anche davanti, almeno in larghezza, con la scanalatura che prosegue sin quasi in punta e dove abbiamo una curva netta, anche lei col compito di mitigare la pressione durante la pedalata.

Ottima fattura complessiva della parte superiore, con il bordino in gomma che si amalgama nella linea e la cui fitta bugnatura lo confonde con uno in tessuto; lo trovo elegante.

Capovolgendo la sella abbiamo lo scafo in polimero rinforzato con fibra di carbonio, dalla finitura superficiale molto bella, un peccato non averla a vista.

Scafo che è stampato con tecnologia In-Mould insieme all’imbottitura a densità differenziata; per semplificare, è la stessa che si usa per i caschi, con calotta ed Eps stampati in corpo unico.

Il carrello in acciaio offre una ampia zona di lavoro, superiore nell’escursione a quella di molte selle diciamo standard; e questo ovviamente per compensare il fatto sia più corta e offrire qundi la migliore regolazione.

Tre ampi fori nello scafo che, oltre a richiamare la sorella stradale, smorzano la rigidità della struttura (molto efficacemente) e permettono una leggera cedevolezza dell’imbottitura del canale centrale.

All’innesto posteriore del carrello in acciaio inox 7×7 abbiamo la serigrafia C-Tec, a ricordarci il sistema di ancoraggio al reggisella tipico dell’azienda. La piccola serigrafia vicino al logo riporta la larghezza sella (che, ricordo, è offerta in doppia misura 142 e 152).

La coppia di viti è l’alloggiamento per l’attacco action cam, offerto in optional.

Non so perché su alcuni siti, che ho consultato per calcolare il prezzo medio in rete, viene data una lunghezza di 255mm; io ne ho misurati 240.

Come mia abitudine vi fornisco le misure intermedie, che assumono ancora più importanza data la particolarità di questa Pro Bike Gear Pro Stealth Offroad. Per il BRP ne parliamo nel prossimo paragrafo.

Infine il peso: 195 g dichiarati, 195 g rilevati. Leggerina…

Bene, sin qui la presentazione statica.

Con espressione abusata, credo che la uso in quasi ogni recensione di selle, ripropongo il “saltiamo in sella per la prova su strada”. Originalone che sono… 😀

COMMENTS

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Aggiungo il mio parere (poco) informato sulla densità dell’imbottitura. Usando una sella diversa ma simile per concezione (SMP hybrid), il rialzo posteriore alla lunga diventa fastidioso: l’imbottitura troppo spessa e/o troppo morbida si “somma” all’imbottitura dei pantaloncini andando a creare pressione e sfregamento in zone che normalmente non sono molto sollecitate, ai bordi del fondello. Per questa ragione una imbottitura più densa sulla coda – ammesso di aver capito correttamente la spiegazione – potrebbe aiutare a prevenire questo “affondamento” e le fastidiose conseguenze senza diminuire la capacità di smorzamento sui principali punti di contatto.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, ho usato la SMP e anche se il sue scendere decisa in punta alla fine potrebbe farla sembrare una sella “corta” in pratica non è assimilabile.
      Forse una buona idea per alcuni ma io rilevai un fastidio enorme dovuto al dimensionamento/spessore ai lati del foro che alla lunga portavano dolore. Troppo particolare la Hybrid per usarla a pietra di paragone.
      Invece per quanto riguarda la questione imbottitura posteriore hai sollevato una questione importante. Una imbottitura troppo morbida e spessa garantisce comfort ma solo sul breve periodo. Perfetta per selle che usi per un’oretta, poi la situazione degrada velocemente.
      Può sembrare un controsenso ma per lunghe ore in sella serve sostegno, magari sembrano scomode al primo impatto per rivelarsi poi ottime sulla distanza.
      Comunque il discorso sella è molto personale, io cerco sempre di testare modelli adatti ad ampia fascia (Brooks su tutti) perché quando poi vado su selle più particolari diventa un problema. Per esempio quella data sella è ottima ma del tutto inadatta a me e il mio giudizio finirebbe col risentirne. E’ successo, ho fermato il test perché sarebbe stato falsato.
      Aggiungiamo che molti scelgono la sella senza alcuna cognizione base, nemmeno le dimensioni guardano, e ne vien fuori una situazione difficile da districare.
      Però la regola della sella morbida che diventa scomoda possiamo dire che vale sempre.

      Fabio

  • <cite class="fn">Paolo Mori</cite>

    Ah, visto che hai provato la Hybrid allora posso sfruttarti ancora un po’ 😀
    È un po’ che sto pensando di far traslocare la Hybrid, visto che mi sembra più comoda usata senza fondello… tra le varie possibilità avevo considerato Falcon come sostituto, ma questa Stealth Offroad ha un incavo che pare più come dimensioni più simile alla SMP (caratteristica che apprezzo assai), nonostante come tipo di utilizzo non sia la più indicata. L’impressione è giusta o sono totalmente fuori strada? Il taglio centrale sulla Falcon sembra più “minimalista”, come l’hai trovato rispetto alla SMP (e a questa Stealth Offroad)? Grazie 🙂

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao Paolo, con la Hybrid come ti ho detto mi sono trovato assai male. Ma non posso dire con certezza che fu un problema della sella o se data la sua foggia particolare era solo inadatta a me. Per questo trovo difficile farti un paragone. Se dovessi basarmi solo sulla mia esperienza con la SMP allora dovrei dirti buttala; ma chi assicura che invece non era solo una incompatibilità mia?

      La Falcon Gel rientra tra le selle adatte a molti, questa Stealth no; io ci ho penato un poco all’inizio perché sono partito da zero, è la mia prima sella corta e mi sono mancati i riferimenti consolidati. Però a parte il limite sulla lunga distanza (uscite di 4/5 ore si vorrebbero quei cm in più per variare appoggio) ci sono andato assai d’acordo.
      Il foro scarica benissimo dalla pressione, il suo essere più corta contribuisce parecchio e senza mai avvertire i fastidiosi bordi di tante selle aperte.

      Fabio

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