[Test] Pirelli Cinturato Adventure

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Quanti modi esistono di vivere il gravel? Non lo so, però so che Pirelli da tempo ha scelto di proporre copertoncini adatti a ogni possibile fantasia.

La gamma Cinturato dedicata al gravel comprende, al momento in cui scrivo, ben sette modelli: facile trovare la gomma adatta al nostro ciclismo.

Sin dal primo modello uscito sul mercato, il Gravel H, Pirelli ha scelto la strada della specializzazione, e non è un controsenso.

Sento sempre ripetere che il gravel è tutto e niente, che non esiste, che esiste ed è fatto così o colà: sta di fatto che appassiona milioni di ciclisti in tutto il mondo e ognuno ha la sua personale interpretazione.

L’unica costante è la poliedricità, il fatto che a ogni uscita o viaggio nulla ti precludi.

Però è altrettanto vero che tantissimi scelgono una bici gravel per usarla più o meno spesso su percorsi simili o per viaggi avventurosi, col carico supplementare del bagaglio.

Trovare il copertoncino in grado di soddisfare tutti è impossibile, offrire ai ciclisti ampia scelta è la soluzione migliore ed è quella, appunto, di Pirelli.

Le Cinturato Adventure oggi in prova sono indirizzate, lo suggerisce il nome, a chi vive il proprio gravel a zonzo sui pedali portandosi dietro quanto necessario per star fuori più giorni: insomma, a chi vive le avventure in bikepacking.

Anche se a guardarle di sfuggita le Adventure rimandano alle Gravel H, le differenze ci sono e sono per lo più “dentro la gomma”.

Quindi iniziamo subito a fare la loro conoscenza.

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Per chi preferisse, c’è il video test.

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