[Test] Selle Italia GT-1

La prova su strada

Tempo di lettura: 4 minuti

La prova su strada

Tanti nella scelta della sella si soffermano solo sulle dimensioni, alcuni il peso, quasi nessuno sulla posizione della schiena: che significa punto di pressione in bici, perché una cosa è pedalare schiena dritta, altra schiena parallela al suolo. Non io, se lo faccio poi mi togliere dalla bici col paranco.

Già testare una sella non è mai facile perché quella che va bene a me non è detto vada bene a te, la scelta della tipologia di bici è fondamentale. 

In questo test ho potuto contare sulla Giant Roam, una trekking tuttofare che sempre mi affianca nelle recensioni dedicate al commuting.

Il primo impatto con la Selle Italia GT-1 è stato, come spesso mi succede con le selle dell’azienda trevisana, è stato sconcertante: sembra dura e scomoda.

Però io uso le loro selle da moltissimi anni, quasi tutte le mie bici personali le ho provviste di un loro modello, so già che è sensazione destinata a sparire dopo pochi giri di pedale.

E così è stato anche per la GT-1, tra l’altro facilissima da regolare anche se all’apparenza l’escursione sul rail sembra limitata.

Ma è sella urban, è normale ci sia meno “corsa” rispetto a un modello sportivo.

Messa in bolla e sistemato l’arretramento, subito a pedalare per le martoriate ed affollate strade della mia città, divenuta ormai meta turistiche di tendenza con tutto ciò che ne consegue. 

Ho quasi del tutto evitato i percorsi asfaltati, tra l’altro minimi e comunque rovinati, dedicandomi a basolato e pavé che qui abbonda.

L’appoggio è ampio e comodo, non avverti alcuna pressione fastidiosa.

La limitata lunghezza (rispetto a una sportiva) nonché l’efficace rastrematura in zona mediano favoriscono la pedalata, anche quando alzi la cadenza ben oltre quella solita della marcia urbana.

Passando in velocità sui tratti peggiori, roba che prima o poi mi deciderò a inserire nei percorsi di prova per l’off road visti i dossi e le buche, si apprezzano sia l’efficacia dell’imbottitura in EVA che la scafo aperto.

Si, lo scafo, immagino proprio grazie a questa asola, raggiunge un ottimo livello di elasticità. Non si “apre” per capirci ma cede quanto basta per smorzare i colpi più duri.

Tenendo presente che per tutto il test ho scelto di pedalare sempre e solo con abbigliamento civile. Jeans, specifici da bici ma pur sempre privi di fondello.

A cui ho alternato abbigliamento più classico, fino alla grisaglia tribunalesca. Perché è un tipo di abbigliamento “scivoloso”, come ben sanno tutti quelli che usano la bici per andare al lavoro.

Il grip offerto dal materiale/finitura superficiale della GT-1 si è rivelato eccellente sotto questo aspetto. Basta alleggerire un poco il peso e ci si può muovere a piacimento, altrimenti si resta ben piantati.

Vi è mai capitata l’inchiodata improvvisa in città con la bici che ti sfugge da sotto? Ecco, questo con la GT-1 non succede. Non il delinquente che ti obbliga a inchiodare, quello lo becchi sempre: intendo la bici che scivola da sotto il… ehm, quello insomma.

Non è l’unico vantaggio dell’EVA.

Sempre chi è uso alla bici in città conosce bene quell’irritante sensazione nel riprendere la bicicletta dopo che è rimasta al palo sotto la pioggia e ritrovarsi la sella che restituisce acqua a ogni giro di pedale.

Ecco, con la GT-1 non succede, l’EVA non assorbe nulla, basta passarci la mano sopra prima di salire in sella e il gioco è fatto.

Ora non lasciatevi fuorviare dalle persone in spiaggia (foto scattata il 30 ottobre, non siate invidiosi), è piovuto pure qui…

Tornando alla ella, unica accortezza, dovuta però all’abbigliamento più che alla sella: nel risalire “all’indietro”, quando cioè al semaforo poggiamo i piedi a terra tenendoci a cavallo dell’orizzontale, è bene eseguire un arco più ampio. I calzoni civili sappiamo sono più larghi, non aderenti come l’abbigliamento tecnico, e questo, unito al tenace grip della sella, comporta qualche fastidioso impuntamento. Ma, appunto, dipende dal taglio ampio dei pantaloni, io non baratterei la tenuta della sella con la possibilità di scivolare.

Insomma, un prodotto valido e ben fatto, passiamo alle conclusioni per ulteriori considerazioni.

Commenta anche tu!