[Test] Shimano RX8, la scarpa per il gravel sportivo

La prova su strada

Tempo di lettura: 6 minuti

La prova su strada

Recensire un componente legato alla trasmissione dell’energia è sempre rognoso.

Perché per trasmissione non dobbiamo intendere il gruppo, come siam soliti chiamarlo, ma l’insieme che parte dal ciclista, passa per scarpe., pedali, guarnitura e termina nel mozzo ruota posteriore. Già, perché pure lui ha importanza, soprattutto il corpetto ruota libera.

Quindi l’unica soluzione è isolare: lo faccio con i pedali, lo faccio oggi con le scarpe Shimano RX8. Consapevole che sul piano teorico è un errore. Ma consapevole che se elimino ogni variabile posso capire dove agisce la scarpa.

Si, è vero che tutto è iniziato al Grinduro, quindi bici e percorsi nuovi; però poi è proseguito con bici, pedali e percorsi usati in ogni test, quindi sezionare è stato possibile.

In più, per complicarmi la vita, ho scelto di usare due pedali diversi: sia gli Shimano Deore XT 8100 che i Redshift Arclight Pro, in configurazione a doppia funzione.

Due le bici: la Wilier Adlar e la Trek Checkpoint AL, seppure per le foto abbia scelto di ricorrere solo alla prima, con anche un pizzico di nostalgia mentre impagino perché seppure siano trascorse settimane, i giorni passati a Punta Ala mi sono rimasti nel cuore.

Ma senza abbandonarci ai sentimentalismi, indossiamo le Shimano RX8 e pedaliamo.

La costruzione a tecnologia Surround crea un corpo unico che fascia il piede; significa “infilare” più che calzare perché la parte superiore è chiusa, quella del collo del piede per capirci.

Nulla di complicato, basta lasciare aperti BOA e fascetta in velcro; e chiudere la scarpa partendo sempre dalla fascetta, per dar modo ai laccetti del BOA di serrare avvolgendo senza creare grinze.

Nessuna difficoltà nell’agganciare i pedali, a patto la tacchetta sia correttamente regolata. Cosa che dovrebbe essere normale ma soprattutto il primo giorno durante il media camp dedicato alla nuova trasmissione GRX 12v qualcuno ha lamentato una certa difficoltà a causa di un montaggio frettoloso. 

Le premesse a leggere la scheda tecnica e vedendo la suola in composito con rigidità massima (nella scala dell’azienda) potevano far pensare a una scarpa scomoda nell’uso gravel, dove piede a terra, pedalata sganciata e tratto bici in spalla sono la norma.

No, per niente.

Il piede è subito avvolto in modo confortevole, immediatamente si percepisce la leggerezza della scarpa, pochi giri di pedale e hai chiaro come la spinta sia perfetta.

Un pedale Spd ha per sua stessa struttura ridotta superfice, non è paragonabile a un pedale stradale.

Quindi la scarpa assume ancor più rilievo, almeno nel rapporto proprio col pedale.

Inoltre si guida spesso in piedi sui pedali o comunque sfiorando la sella, lasciando alle gambe il compito di ammortizzare il fuoristrada.

Insomma, se c’è flessione la senti subito per intenderci.

Nulla, le Shimano RX8 sono un corpo unico col pedale, senti la spinta esercitata su tutta la superfice e non solo concentrata in zona tacchette.

Nella guida in off road, quando hai bisogno di controllare la bici con le gambe, significa poter gestire in modo certosino la pressione per assicurarti sempre il pieno controllo. 

Anche nelle posizioni più azzardate, praticamente quasi seduto sulla ruota posteriore, non perdi mai la comunicazione.

Però dare tutto il merito alla suola sarebbe ingiusto e suppongo sbagliato.

La costruzione della tomaia elimina ogni possibile cedimento alla radice, si sposa perfettamente con la regolazione del Boa e il taglio alla caviglia, che lascia ampia libertà di movimento, fanno si che tutto sia naturale, come se i nostri piedi fossero le pedivelle.

Ovvio che una volta tornati con le terga sui pedali tutto questo si riveli proficuo.

Si frullano le zampette, la spinta è uniforme su tutto il piede da ore 12 a ore 17; già a ore 18 la forma della suola Dynalast permette di tirar su facendoti tornare al punto morto superiore con perfetta rotondità.

La pedalata di fatto è sportiva, stradale mi vien da dire.

Senza alcuna flessione nella zona posteriore, spesso accusata da scarpe da fuoristrada con struttura più morbida; dove è normale, la destinazione d’uso è diversa ma è anche normale che sia sacrificata una quota di energia.

Il caldo ha dominato tutto il test, non solo quello forte che ho patito nella prima presa di contatto; il vantaggio è che ho potuto sincerarmi dell’ottima traspirabilità della tomaia.

E anche dell’eccellente lavoro svolto dalla soletta interna, perché mai c’è stato il calore tipico delle suole in composito. Mancano prese d’aria nella suola e ci sta, sono pur sempre scarpe da off road. Non ne ho avvertito la necessità anche dopo aver passato tutta la giornata in sella.

Soprattutto anche dopo molte ore non ho mai denunciato alcun fastidio in zona tacchette, segno inequivocabile che la pressione è correttamente distribuita.

Abbandonando i sentieri in favore dell’asfalto, sempre gravel è, la destinazione sportiva emerge ancor più netta.

Si alza la cadenza, si scende di pignone, si aumenta il ritmo: dimentichi di avere un piccolo pedale Spd.

Certo, mi rendo conto che per apprezzare in pieno la differenza con una scarpa gravel più turistica serve anche l’abitudine a usarle e quindi il passaggio tra le due può risaltare.

Quindi chi prima pedalava con un modello dalla suola più morbida e dalla costruzione classica, magari coi lacci, immediatamente sente il diverso comportamento.

Chi invece si trova a usare una scarpa gravel per la prima volta può apprezzare la rigidità complessiva ma non ha parametri per un confronto. Poco male, anzi direi che nulla conta. Le Shimano RX8 fanno il loro lavoro in maniera egregia, che il ciclista lo percepisca o meno non ha importanza.

Sempre usando pedali Spd ho apprezzato moltissimo il controllo offerto grazie alla possibilità di “tener giù” la bici esercitando forte pressione sui pedali.

Ancor più quando le discese le ho affrontate con i Redshift Arclight, dall’ampia superfice che mai ha interferito con i tasselli della suola, anzi.

Solo una superiore difficoltà di aggancio (mai di sgancio) perché con un pedale largo qualche volta la suola ha interferito, bloccandosi e costringendomi a rialzare il piede e ripetere la manovra.

Riprendendo il fuoristrada ho testato anche i passaggi in cui serve essere sganciati, quando premi tutto con la pianta ma ti serve anche la massima liberta d’azione. Per esempio nei toboga che si incontrano nel fitto bosco, con tratti in discesa ripidissima e curve strette.

L’inserto più morbido non fa mai scivolare il piede, il grip offerto è più che sufficiente, l’unico limite diventano le capacità del ciclista; infatti qualche volta ho rinunciato e risolto il passaggio bici in spalla…

Hanno difetti queste Shimano RX8? No.

Hanno limiti? Nemmeno.

Ma allora sono le scarpe perfette? Dipende.

Meglio andare alla conclusioni, così posso rispondere alla domande in modo meno sintetico.

COMMENTS

  • <cite class="fn">Pierluigi</cite>

    Sbaglio o non ho trovato da nessuna parte il prezzo di listino?

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Ciao, non sbagli. Lo indico solo quando il produttore ha un suo store o un listino al pubblico ufficiale. In caso contrario è inutile, soprattutto in questo periodo di sconti e promozioni. Del resto basta una veloce scorsa con google quando interessato all’acquisto e si può valutare il prezzo in quel momento. Troppe oscillazioni adesso per dare una cifra valida nel tempo.

      Fabio

      • <cite class="fn">Pierluigi</cite>

        Allora sarebbe giusto precisarlo perché in altre recensioni il prezzo, almeno quello di listino, è apposto. Sappiamo tutti poi che ormai in giro le offerte sono varie ma rimane sempre un riferimento altrimenti uno si fa la mia domanda ‍♂️

        • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

          Si Piero, però alla fine non credo che il secondo necessario a cliccare su google shop e vedere i prezzi medi sia poi un gran lavoro, dai…

          Fabio

          • <cite class="fn">Pierluigi</cite>

            In e con Google è facile trovare tutto

            • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

              Certo, ma non può rispondere alla domanda su come vanno questa scarpe e per quale ciclismo/ciclista potrebbero andar bene.
              Non è la prima e non resterà l’unica recensione dove non indico il prezzo, lo faccio ogni volta, come in questo caso, dare una stima attendibile è fuorviante.
              Mi sfugge perché in una recensione così completa, l’unica così completa che si può trovare in rete, ti stia fissando su una cosa che è reperibile alla bisogna e nell’esatto momento in cui serve in una frazione di secondo. Avessi omesso un dato difficile da reperire ok, ma il prezzo? E poi quale? I 90 euro che ho letto nei commenti? Un affarone a occhi chiusi. Ah, ma solo per i numeri piccoli? E allora che prezzo indico?

              Fabio

              • <cite class="fn">luca</cite>

                Devo dire che nemmeno io comprendo questa cosa del prezzo. In un attimo l’ho trovato ma ho pure trovato una recensione di un altro sito e vedendo la foto credo sia stata la stessa occasione di questa, se ho capito il contesto. Poche righe che dicono nulla, anche loro non indicano il prezzo, ma devo dire che dopo averla letta non sono stato nemmeno incuriosito dal cercarlo perché come si comportano queste scarpe non è proprio spiegato. Qui leggo, come in tutte le altre recensioni, un approfondimento che non c’è da nessuna altra parte, se per una volta manca un dato che possiamo trovare da soli senza faticare. Non ho capito però se chi sta rispondendo è l’autore dell’articolo o elessar ma questa è solo curiosità

                • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                  Ciao Luca, risolvo subito la tua curiosità. Il test è stato svolto e scritto da Antonello, collaboratore del blog e che era con me in occasione del Grinduro e del press camp in cui abbiamo avuto queste scarpe. A rispondere ai commenti invece sono io direttamente, sono diciamo così il Direttore, quindi se qualcosa non quadra è responsabilità mia.
                  Non so a quale test fai riferimento e non lo cercherò, non è mai stata mia abitudine vedere cosa fanno o non fanno gli altri. Né giudicare il loro lavoro se mi capita sotto le mani, non sarebbe corretto.

                  Fabio

                  • <cite class="fn">Luca Valbusa</cite>

                    Ciao e complimenti per la recensione. Consiglieresti lo stesso numero tipico per scarpe da running e sneakers oppure più grande? Ho letto da qualche parte che calzano piccolo. Mi interessa la lunghezza, riguardo al fatto che siano strette no problem

                    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

                      Ciao Luca, consiglio di non prendere in considerazione il numero ma i centimetri.
                      Rispetto a scarpe “civili”, shimano è sempre un numero in più; ma rispetto a scarpe sportive non è detto, per esempio io calzo 42 ma sia shimano che quelle da running che uso sono 43.
                      Quindi fai riferimento solo ai cm, il paragone con scarpe sportive può essere fuorviante.

                      Fabio

  • <cite class="fn">luigi</cite>

    Stavo per fare la stessa domanda, poi ho letto la tua risposta e fatto io una ricerca ed effettivamente si capisce poco. C’è che le vende a 130, chi 150, chi 200, addirittura ho visto 90 euro per numeri piccoli. Mi sa che hai ragione, se decido di prenderle vedrò il quel momento.

    • <cite class="fn">Elessarbicycle</cite>

      Si, è stato difficile per me anche dare una media, troppa distanza nei prezzi tra offerte e promozioni varie. Certo che a 130/140 euro come ho visto sono un affarone, ma bisogna vedere se le taglie ci sono. A 90 non le ho viste ma capita con numeri particolari, quelli difficili da vendere.

      Fabio

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