[Test] Shimano WH-RX880

Le conclusioni

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Le conclusioni

Gravel, fenomeno di questi anni che molti si ostinano a negare esista e che muove milioni di ciclisti in tutto il mondo.

Gravel, un modo di vivere la vita sui pedali che si presta a infinite interpretazioni, almeno tante quanti sono i ciclisti che lo praticano.

C’è chi vuole definirlo in base ai percorsi, chi al tipo di bici, chi allo spirito con cui si affronta la pedalata.

Io, che le gravel le inventavo 30 anni fa da bici da trekking in acciaio cercando di far funzionare tra loro componenti strada e Mtb, preferisco parlare di compromesso: si, compromesso tra esigenze opposte, inconciliabili ma che se fuse nella giusta alchimia possono dar vita alla bici godibile per eccellenza.

Non la bici universale, che non esiste, ma qualcosa che ci va decisamente vicino.

Quando mi sono guardato in giro per allestire una nuova gravel da assegnare ai test avevo sul tavolo diverse opzioni.

In questo articolo vi ho raccontato le motivazioni tecniche, vi ho spiegato come alcuni standard e opzioni di montaggio venissero in primo piano per una bici destinata a passare molte ore sul cavalletto da officina per accogliere i componenti gravel più disparati, senza soffermarmi troppo sulle qualità dinamiche che pretendevo.

Ora posso dirle, anzi dirla: neutralità.

Non volevo la più veloce, la più leggera, la più comoda, la più sportiva la più qualcosa: volevo una bici, anzi un telaio, ottimo se non eccellente in ogni frangente ma senza acuti. Consapevole, dopo tanti anni di bici e di test, che quello che sposti in una direzione lo paghi in un’altra.

Perché poi, oltre alle necessità dei test, devi tener conto dell’economia globale dell’uscita, che non è mai monocolore. Soprattutto nel gravel affronti tante differenti difficoltà nell’arco della stessa giornata, difficoltà che vanno dalla salita tostissima su asfalto alla discesa a rotta di collo in fuoristrada, dalla sparata pancia a terra su sterrato alla placida pedalata sul lungomare. 

Non mi serviva la bici capace di fare in maniera eccellente una di queste cose, mi serviva la bici capace di fare tutto bene perché poi a fine giornata la media dei giudizi non sarebbe stata la semplice media aritmetica ma il voto pieno.

Esattamente quello che ho (ri)trovato in queste ruote Shimano WH-RX880.

L’ho accennato, ci ho girato intorno, mi ci sono avvicinato piano nel corso del precedente paragrafo ma è qui il grande pregio di queste ruote.

Ho pedalato e pedalo con ruote di tutti i tipi: quella ad alto profilo in carbonio che in piano mi fa sembrare di avere il vento a favore, quella leggerissima in alluminio che in salita si arrampica dal sola, quella robusta e comoda che a ogni salto atterri senza patemi e così via.

Però: con l’alto profilo nelle salite toste il peso lo sento e nelle giornate troppo ventose tiro i remi in barca; con quella leggerissima ogni volta che rallento per bere devo alzarmi sui pedali e rilanciare l’andatura perché subito perde velocità, quella robusta e comoda si porta dietro peso che in certi frangenti diventa zavorra e così via.

Le Shimano RX880 hanno sicuramente i mozzi tra i migliori della categoria, per scorrevolezza. 

Sono indubbiamente leggere ma non le più leggere.

Sono indubbiamente comode ma non le più comode.

Sono indubbiamente reattive ma non le più reattive.

Ed è questa la loro forza, non il loro limite.

E’ vero che non possono ambire al massimo punteggio in ogni voce: è ancor più vero e fruttuoso per noi pedalatori che siano di altissimo livello in ogni voce senza pagare pegno in altre. 

Per questo il voto finale non è frutto della media aritmetica ma ben più alto.

Pedalare sapendo di poter contare su un ottimo comportamento in ogni possibile situazione di una variegata uscita gravel fa si che a fine giornata si rientri col sorriso, sempre.

Non c’è mai l’effetto “coperta corta” con queste ruote, tanto che le vedo benissimo anche sotto una moderna endurance, di quelle capaci di supportare gomme fino a 36 o 38.

Può sembrare riduttivo definirle ruote tuttofare, invece è proprio l’opposto.

Se dovessi fare una crono sceglierei altro; se dovessi fare solo lo Zoncolan sceglierei altro; se dovessi fare solo off road (forse) sceglierei altro.

Se volessi andare a tutta, gambe permettendo, raggiungere la salita tosta e inerpicarmi, scendere a rotta di collo verso il lungolago, deviare per il bosco, sceglierei le RX880.

Se volessi divertirmi sceglierei le RX880.

Anzi, le ho scelte. Perché a meno di necessità per altri test, io da sotto la Checkpoint mica le levo…

Ora il video, questo il link diretto, altrimenti miniatura in basso

I link

Shimano Italia

Shimano GRX

WH-RX880 anteriore

WH-RX880 posteriore

Buone pedalate

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